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Non abbiamo mai abbastanza tempo o quanto meno è ciò che continuiamo a dire. Ma davvero illudersi di potere fare tutto è funzionale in qualche modo? Il time management alternativo propone un modo novo di pensare alla gestione del tempo, lontano dall'efficacia, vicino alla soddisfazione.
A volte la performance, anche nei campioni, può sbiadire per lunghi periodi e l’atleta si sente come ‘bloccato’: spesso il problema non è che l’atleta non sa fare qualcosa, ma che non fa ciò che sa fare. Scopriamo come riaccendere una top performance.
Il successo passa per l'innovazione perché il cervello non può ignorare la novità. L’ archi-coaching, che nasce dalla collaborazione tra le figure dell’architetto e quella del coach, si inserisce in questo spazio di evoluzione e rivoluzione aziendale aprendo le porte ad un nuovo modo di vivere il lavoro, sul posto di lavoro. ECCO COME.
Il coaching e l’architettura si fondono nel concetto di archi-coaching dando vita ad un approccio assolutamente innovativo alla persona e al suo sviluppo. L'obiettivo è identificare e interpretare il bisogno di cambiamento del soggetto intervenendo sinergicamente sul potenziamento dell'ambiente interiore (sviluppo personale) e sul modellamento dell'ambiente esterno, inteso come spazio vissuto o abitato, che inevitabilmente contribuisce a definirlo e viceversa.
Chiudere gli occhi davanti ai segnali di insoddisfazione e proseguire con la normale routine che alimenta quella stessa insoddisfazione sembra la strada più semplice per fuggire alla paura più grande: guardare dentro se stessi e temere di non trovarci un bel nulla. Al contrario...
BASTA CAPI AUTORITARI! LA LEADERSHIP GUARDA ALTROVE
Mi sembra quasi banale dirlo, eppure lo dico perché per molti non è ancora chiaro: BASTONE E CAROTA NON FUNZIONANO PIU’. A trattare i dipendenti come asini, riempiremo la nostra attività lavorativa di persone che lavorano senza passione e senza responsabilità, scontenti e demotivati, per nulla performanti. Il successo oggi passa inevitabilmente attraverso...
Ogni attività che svolgiamo non può essere separata dal restante, non può che far parte di un unico grande piano, un’unica sinfonia che dobbiamo imparare a suonare accordando strumenti diversi e facendoli dialogare armoniosamente tra di loro. Il coaching ci offre alcuni strumenti per farlo.
Mi dicono che non è sempre stato così. Che “un tempo” (non troppo lontano) le persone non si facevano tutte quelle domande su 'chi sono e cosa voglio', facevano quel che dovevano fare e tiravano dritto. Un po' per senso di responsabilità, un po' perché di fatto funzionava così. Giudizi di merito a parte, è chiaro che quei tempi sono finiti e ....
E’ facile, vivendo, sbilanciarsi e cadere. Questo accade perché invece che camminare su un sentiero continuiamo a camminare sul filo. Immaginate ora la vostra vita come un percorso: se obiettivi e progetti sono connessi ai vostri valori, se vi comportate ed agite e scegliete in base...
"A che scopo?" è una domanda pesante, profonda, una domanda che ti impone di scavare più a fondo alla ricerca di ciò che ti appartiene davvero, alla ricerca del tuo significato non solo in relazione a te stesso ma anche e soprattutto in relazioni agli altri, intesi sia come individui sia come collettività. E' una domanda pungente, è vero, ma è una domanda che ti cambia la vita.
© Giulia Achler - Coaching e Comunicazione