VI RACCONTO UN PO' DI ME...


Mi chiamo Giulia Achler, sono nata a Lecco e cresciuta tra la mia affezionata città natale e la bellissima Trieste. 

Dopo gli studi liceali nel capoluogo giuliano ho intrapreso la formazione universitaria a Bergamo, conseguendo la laurea triennale in comunicazione di massa pubblica e istituzionale e la laurea magistrale in comunicazione, informazione ed editoria. In seguito, ho frequentato il master in giornalismo politico-economico e informazione multimediale presso la Business School de Il Sole 24 ore di Roma. Abbracciare la professione di giornalista è stato quindi il naturale sbocco non solo di questa mia formazione ma anche di un impegno verso la società che nutrivo dentro da sempre e che ho potuto esprimere lavorando come giornalista del web, della tv e della visual radio.

Dopo alcuni anni di attività, perplessa da una virata della professione del giornalista verso modi e tempi da me non completamente condivisi -  ho sperimentato una fase di profonda riflessione circa l’evoluzione del mio futuro lavorativo e della mia stessa identità. L’incontro con il coaching è stato in questo senso illuminante, permettendomi di superare l’iniziale smarrimento: lo studio e l’applicazione della sua specifica metodologia di intervento mi ha permesso di affrontare un viaggio alla riscoperta dei miei bisogni, dei miei valori e delle mie ambizioni, per individuare uno stile di vita e di conseguenza un impegno lavorativo che potesse non solo rispecchiare la mia autentica vocazione ma anche rispettare le varie dimensioni del mio vivere: le relazioni, il tempo libero, la salute ecc.. 

Così, ricalibrando i miei orizzonti alla luce delle nuove priorità emerse, ho individuato non solo nella professione di giornalista ma anche in quella di coach un mezzo estremamente incisivo per poter creare quelle condizioni di cambiamento che mi danno ragione di essere e di operare. Cambiamenti che si traducono nell’evoluzione personale del singolo, in grado di farsi leader di se stesso e artefice della propria storia. Così sono diventata coach professionista, sviluppando i miei protocolli di identity coaching e performance coaching, forte dell'assunto che la massima realizzazione di sé si esprime all'incrocio tra ciò che siamo e ciò che facciamo. 

La mia carriera professionale oggi abbraccia ambiti diversi (giornalista e addetto stampa, coach, consulente di comunicazione e formatore) uniti sotto il segno delle parole. Per arrivare a questo ho innanzitutto superato la conflittualità che il "nuovo" giornalismo aveva generato in me: ho accettato ed inteso i cambiamento a cui si è prestato per rimanere al passo con i tempi come prova della sua flessibilità e dell'adattabilità di una professione che non può in alcun modo venire rimpiazzata da altre forme di comunicazione. Ho compreso la necessità di un'informazione veloce, in un mondo che cambia di continuo, pur mantenendomi salda sull'esigenza di affiancare ad essa un approfondimento curato, analitico e allo stesso tempo trasversale, in grado di entrare dentro alle cose complesse, indagarle e di restituirle al pubblico in modo empatico, semplice ma mai superficiale.

Oggi i valori del giornalismo che mi appassiona sono gli stessi che mi orientano quando opero come coach, e si esprimono nella volontà di cambiare le cose che necessitano di essere cambiate, nel bisogno di preservare gli spazi di libertà di ognuno, e nella possibilità di animare gli animi e spingere all'azione grazie al potere del racconto e delle parole, il potere della comunicazione.