BASTA CAPI AUTORITARI E DIRETTIVI! LA LEADERSHIP GUARDA ALTROVE 


Mi sembra quasi banale dirlo, eppure lo dico perché per molti non è ancora chiaro: BASTONE E CAROTA NON FUNZIONANO PIU’. A trattare i dipendenti come asini, riempiremo la nostra attività lavorativa di persone che lavorano senza passione e senza responsabilità, scontenti e demotivati, per nulla performanti. Il successo oggi passa inevitabilmente attraverso la valorizzazione della nostra più grande risorsa: i nostri lavoratori. Ecco il perché.

1)    IL LAVORATORE OGGI VUOLE AMARE L’AZIENDA PER CUI LAVORA: E’ questa la grande forza di questi tempi. La rivoluzione sociale e spirituale legata all’emergere di un bisogno sempre più spiccato di dare senso e significato alla propria vita, ha fatto sì che le persone abbiano cambiato il loro modo di intendere il lavoro. Il bisogno di significato è collegato al nostro campo valoriale e risponde ad alcune domande: “Perché dedico gran parte della mia giornata a questa attività? Che valore offre questo lavoro alla mia vita? Che cosa significa davvero questa attività per me? Come posso fare la differenza? Bene, se i vostri lavoratori possono dare risposte chiare e soddisfacenti a queste domande, voi avrete un risorsa di energia inesauribile in azienda! Riflettere quindi sui valori che veicolate attraverso la vostra realtà e la vostra stessa leadership: rispetto dell'altro e dell’ambiente, impegno a favore dei diritti sociali, rispetto delle diversità ecc. Sono queste le grandi sfide a cui oggi anche le imprese sono chiamate.

2) IL LAVORATORE OGGI HA BISOGNO DI METTERCI DEL SUO: Impartire ordini di continuo o 'imboccarlo' passo dopo passo può sembrare  “rassicurante" per il nostro dipendente, ma la verità è che in questo modo lo si rinchiude in una comfort zone che è un vero e proprio ostacolo allo sviluppo del suo potenziale e al contributo che può dare all’azienda. Libera la sua creatività, coinvolgilo nelle scelte dell’azienda, responsabilizzalo, formalo in modo adeguato, fallo crescere! Il fiore che non sboccia forse sopravvive ma rimane incompiuto. Un consiglio? prova ad abbracciare uno stile di leadership diffusa: il massimo che puoi ottenere dal potere non è tenerlo tutto per te ma è distribuirlo agli altri, responsabilizzandoli, in modo da avere più tempo da dedicare alla tua strategia e alla visione creativa.

3)    ALZARE LA VOCE, INTIMIDIRE e INTIMARE PUNIZIONI NON SERVE! O meglio serve, ma fino ad un certo punto, un punto ben poco producente. E’ come avere un potenziale risultato di 100 e ottenere sempre e solo 30. Ma certo, lo so che la leadership direttiva è stata la più diffusa per molto molto tempo , ma sono tempi che ci siamo ormai lasciati alle spalle e come sempre la sfida la vince chi si adatta! Lavorare sotto pressione, al cospetto di un capo sempre critico e strettamente sorvegliante è avvilente, crea dipendenti demotivati e irritati, aumenta lo stress, inibisce le prestazioni e soprattutto azzera il livello di attaccamento alla causa. Ciò si traduce in dipendenti pronti a tradirti e metterti i bastoni tra le ruote. Aiuta invece il dipendente a crescere, comprendi dove qualcosa non funziona cercando assieme a lui nuove soluzioni, ascolta le sue proposte, dai spazio ai suoi dubbi. Condividi. In altre parole, valorizza l'autocoscienza riflessiva del dipendente, che è ciò che l'intelligenza artificiale non può darti ora né mai.


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