SOFT SKILL: LE "COMPETENZE TRASVERSALI" CI AVVICINANO AL SUCCESSO (MA SOPRATTUTTO ALLA FELICITA')
Parlare di mental coaching significa avere a che fare con la gestione efficace del nostro organo più potente: il cervello. Il cervello è sede del pensiero, delle emozioni (che non si trovano nel cuore, come romanticamente alcuni pensano) e dei comportamenti/azioni che ne scaturiscono: imparare a sfruttare al meglio le potenzialità del nostro “computer cerebrale personale” e evitarne un uso nocivo, allora, ha molto a che fare con lo sviluppo delle cosiddette SOFT SKILLS, che sono intimamente collegate proprio alla gestione della triade (pensiero - emozione - azione) sopra citata. In questo articolo andiamo a scoprire il perché.
Le soft skills sono definite “competenze trasversali” e ad esse è collegata in gran parte la nostra capacità di avere successo con noi stessi e con gli altri. Nello specifico, si tratta di caratteri che agiscono a livello intrapersonale e interpersonale e che è possibile sviluppare innanzitutto osservando i comportamenti virtuosi degli altri (il cosiddetto Modeling, o modellamento, secondo la teoria dell’apprendimento sociale di Albert Bandura) e quindi interiorizzandoli attraverso un attento lavoro su se stessi.
Possiamo dividere le soft skills in due categorie: da una parte le abilità trasversali interne, che riguardano il modo in cui ci si percepisce e si interagisce con se stessi e dall’altra parte le abilità trasversali esterne, che hanno a che fare con il modo in cui vengono gestite le relazioni e le interzioni con gli altri. Volendone fare degli esempi, rientrano tra le soft skills interne la fiducia in se stessi, la consapevolezza e la considerazione di se stessi, l’attitudine alla crescita e al miglioramento personale, la perseveranza e la resilienza, la flessibilità, la concentrazione ecc. Tra le abilità trasversali esterne, invece, si collocano le abilità comunicative, la capacità di lavorare in gruppo e di gestire i conflitti, di esercitare influenza e leadership ecc.
Se è ormai provato che ottenere un livello via via più elevato di soft skill ci avvicina sempre di più al successo, di certo in ambito personale ma anche nell’ambito lavorativo, come è stato ampiamente dimostrato, non ci resta che chiederci cosa dobbiamo fare per sviluppare in noi questi tratti.
Oltre al modeling, che come abbiamo detto si esprime nell’ osservare i comportamenti virtuosi e produttivi degli altri e appunto nel modellarli su di noi, un punto fondamentale è quello di capire le esigenze degli altri, imparando a mettersi davvero nei loro panni. Competenza per nulla scontata: si tratta di cambiare il punto di vista, di abbandonare il giudizio e la volgia di sovrapporre le proprie opinioni, di aprirsi all’ascolto attivo, quello indispensabile ad una profonda comprensione. L’ascolto attivo si differenzia enormemente dal semplice sentire o ascoltare passivamente, e si estende alla comprensione non solo del linguaggio verbale ma anche di quello paraverbale e non verbale. Si tratta di un ambito estremamente affascinante che, a sua volta, determina il nostro grado di empatia e di attrattività nei confronti delle persone.
Non sarà sfuggito che le soft skills che acquisiamo, ad esempio le doti comunicative, ci sono indispensabili per svilupparne di nuove ed affinare quelle che già possediamo, ad esempio la comprensione e l’empatia. E’ un lavoro di crescita personale potenzialmente senza fine, ma che trova un’impareggiabile realizzazione nell’appagamento che ci da il sentirci finalmente bene con noi stessi e con gli altri.
© Giulia Achler - Comunicazione, Coaching & Formazione